La voce, come abbiamo visto nell’articolo dedicato al peso, può essere più o meno “ronzante”. Questo ronzio è una qualità della voce che, essendo più prevalente nelle persone AMAB che nelle persone AFAB, fa sì che venga associato più alla mascolinità che alla femminilità.
Questo “rumore di sottofondo” è perciò un qualcosa che, quando ricerchiamo il passing, è desiderabile nella mascolinizzazione della voce e non lo è nella femminilizzazione.
Ma, oltre al peso, esistono altri rumori di sottofondo? Quali sono sani e naturali e quali derivano invece da una tecnica sbagliata?
L’obiettivo di questo articolo è proprio di scoprire e distinguere rumori di sottofondo e impurità della voce che vengono spesso generati nel voice training, come sempre con imprescindibili esempi audio, per poi, in un futuro articolo, capire come approcciarli nel proprio percorso di alterazione della voce.
Iniziamo dai rumori di sottofondo!
Cosa sono i rumori di sottofondo?
Questa è la definizione che do a quei suoni che vengono prodotti dal nostro apparato fonatorio: sono rumori “extra”, distinguibili, che possono essere aggiunti o aumentati senza troppe preoccupazioni per la salute della nostra voce. Sono generati naturalmente da aree del tratto vocale, come le corde vocali per il peso della voce.
Un altro esempio di “rumore di sottofondo” è dovuto alla nasalità.
La nasalità, un rumore di sottofondo
La voce nasale nasce dal passaggio del flusso dell’aria nelle cavità nasali.
La voce nasale è particolarmente distinguibile. Prima sentiamo una voce “naturale”(il termine più corretto sarebbe “modale”), e poi una voce nasale.
Spesso il suono pesante viene scambiato per un suono nasale. Capiremo in un futuro articolo come mai questo succede, intanto eccovi qui un audio dimostrativo della differenza che intercorre fra questi due rumori di sottofondo.
Per sapere se la nostra voce è nasale possiamo farlo leggendo una breve frase, come questa: “pericolo caduta massi”, tappandoci il naso.
In questa frase abbiamo un unico suono nasale, la M(altri suoni nasali della nostra lingua sono la N e il suono “gn”, come quello di “gnomo”). Se mentre stiamo parlando sentiamo l’aria che fa pressione per uscire dalle narici bloccate soltanto sulla M di “massi” significa che non stiamo nasalizzando gli altri suoni. Quindi possiamo evincere che, almeno in questo piccolo test, non abbiamo una voce nasale.
Passiamo al prossimo rumore di sottofondo!
Lo Knödel, un rumore di sottofondo da... cartone animato!
Gli knödel sono degli gnocchi di pane che, essendo molto morbidi e talvolta collosi, possono bloccarsi dietro al palato. Se si prova a parlare mentre li stiamo mangiando la nostra voce verrà alterata, resterà come bloccata nell’area posteriore della nostra bocca. Quando ciò avviene la nostra voce è nella configurazione dello knödel, che viene spesso utilizzata anche dai doppiatori di cartoni animati per creare personaggi bizzarri. Un esempio, su tutti, è Stitch, il personaggio della Disney!

E questa è l’imitazione più fedele che riesco a fare della sua voce.
Questa naturalmente è la versione esagerata dello knödel, ma il concetto di base resta: è una configurazione della voce che rende la voce stessa molto strana, perché la blocca in una posizione estremamente arretrata, cosa che normalmente evitiamo!
Come suona una voce femminilizzata tramite lo knödel? Più o meno così.
Se notate, aldilà della bizzaria di questo suono, la voce non è particolarmente maschile. Questo avviene perché, quando facciamo lo knödel, si tende a fare una cosa estremamente utile nella femminilizzazione della voce, cioè alzare la laringe. Da qui si capisce come mai viene utilizzato da non poche donne trans.
Ma, per una cosa buona, se ne fa una sbagliata.
Alzando la laringe in questo modo si alza anche eccessivamente la radice della lingua, portando ad arretrare tutta la lingua e bloccandola inarcata in quella posizione.
La lingua, se non è libera di muoversi, produrrà un rumore di sottofondo evidente e porterà a una voce atipica. E, se ricerchiamo un perfetto passing, vogliamo ottenere la voce più tipicamente femminile che possiamo.
Un altro rumore di sottofondo è quello che in inglese viene definito Vocal Fry.
Il vocal fry, un altro rumore di sottofondo
Il fry viene spesso definito “il registro vocale più basso”, poiché, mentre lo stiamo utilizzando, è più facile emettere note molto gravi che, in voce piena, risultano pressoché irraggiungibili. E questo è assolutamente vero, e una dimostrazione è data da questo audio in cui emetterò note estremamente basse.
(Sì, è una citazione da Saw, L’Enigmista!)
Ci tengo però anche a precisare che il fry possa avvenire, in modo un po’ meno naturale e più forzato, anche a frequenze decisamente più acute. E qui una piccola dimostrazione.
Ma come si genera il fry?
Questo suono avviene perché l’adduzione delle corde vocali è più debole rispetto al normale, e l’aria che vi passa attraverso genera un suono “scoppiettante” che sembra quello dell’olio che sta friggendo, da qui il nome di vocal fry!
Il fry, se non sostituisce completamente la voce modale, non è un qualcosa di preoccupante. Di per sé, è semplicemente il frutto di un rilassamento che può avvenire, ad esempio, alla fine di una frase.
Qualcosa di tutto sommato simile avviene nel caso della voce ariosa. La voce ariosa è considerato “più impura” rispetto al vocal fry, sempre innocua se usata con parsimonia ma anch’essa potenzialmente dannosa se adoperata in modo eccessivo.
La voce ariosa, un suono impuro
La voce ariosa nasce quando resta uno spazio fra le corde vocali nel momento in cui fanno adduzione per produrre la voce. Ne consegue che la voce sarà piuttosto debole, flebile, fiacca, con un risultato un po’ diverso rispetto al fry.
Ascoltiamo un esempio, prima con voce modale(che in questo caso definirò “piena” per capire meglio la differenza) e poi con voce ariosa.
Questa voce è da non confondere col sussurro! Il sussurro avviene nel momento in cui le corde vocali non stanno vibrando. Qui sentiremo la differenza.
Il problema dell’ariosità nasce quando sostituisce completamente o quasi la voce modale. Se la nostra tecnica di alterazione della voce presuppone l’ariosità, avremo sempre una voce molto debole e incapace di una piena proiezione(cioè quell’energia che ci serve quando dobbiamo farci sentire da una persona all’altro lato della strada o in un’altra stanza) e in casi estremi anche di raggiungere un volume abbastanza elevato per essere udita in una normale conversazione.
Un’altra forma di impurità, molto più grave e purtroppo udibile nell’alterazione della voce è quella dovuta alla costrizione delle false corde.
La costrizione delle false corde, un'impurità "grave"
Le false corde sono pieghe di tessuto situate sopra le corde vocali, che fanno adduzione nel momento in cui anche le corde vocali sono addotte.

Le false corde possono essere più o meno distanti fra di loro. Quando sono in abduzione, cioè separate(come vedete nell’immagine e come quando stiamo respirando) non c’è nulla di cui preoccuparsi.
La preoccupazione nasce quando il nostro flusso è ostruito dalle false corde, e la nostra voce sembra quasi un rantolo.
Attenzione: la voce che nasce dalla costrizione delle false corde ha caratteristiche simili alla voce ariosa. Eccovi perciò un audio che ne mostra le differenze.
Anche qui, come nell’ariosità, è la dose che fa il veleno. Questo suono è emesso naturalmente, ad esempio, quando dobbiamo alzare un grande peso.
Se tutta la nostra tecnica di alterazione della voce richiede la costrizione delle false corde, rischiamo di avere una voce in uno stato di tensione non solo superfluo e innaturale, ma potenzialmente dannoso.
Per completezza sentiamo adesso anche il sussurro, prima senza costrizione della false corde e poi con essa.
Anche qui potete sentire come la voce sia estremamente sforzata.
I rumori di sottofondo e le impurità, in estrema sintesi
La voce può produrre tanti tipi di suoni “extra”, e quelli che ho elencato in quest’articolo sono quelli che udiamo più spesso nell’alterazione della voce.
Qui un ultimo audio in cui ascolteremo tutti questi suoni ad uno ad uno, partendo dal peso della voce.