Se hai mai visto un video su Youtube di femminilizzazione o mascolinizzazione della voce, avrai sentito spesso parlare della risonanza(“resonance”, se il video era in inglese).
Ma, esattamente, la risonanza, che cos’è?

Per capirlo è utile pensare ad altre cose che producono suoni, oltre alla voce umana, come gli strumenti musicali. Nello specifico, due strumenti a corde, l’Ukulele e il Contrabbasso, che, per i nostri scopi, possiamo suddividere in due diverse parti: il manico, dove appoggiamo le dita per scegliere che note suoneremo, e la cassa di risonanza, ovvero la parte più grossa dei due strumenti.

Ciò che salta all’occhio se facciamo un paragone è quanto sia differente la grandezza di questi due strumenti: l’Ukulele “classico” è alto più o meno 50cm, cassa di risonanza e manico compreso, mentre la sola cassa di risonanza del Contrabbasso è circa 115cm, e molto più larga rispetto a quella dell’Ukulele!

Un Ukulele, a sinistra, e un Contrabbasso, a destra

L’Ukulele è capace di emettere note più acute, il Contrabbasso note più gravi, e questo dipende dalla lunghezza e spessore delle corde, così come avviene per la voce umana e le sue corde vocali.
Ma se suoniamo la stessa identica nota(un Do Centrale, che otteniamo quando emettiamo un suono con una frequenza di 261Hz), sentiamo due suoni molto diversi: il suono prodotto dall’Ukulele potremmo definirlo brillante, mentre il suono del Contrabbasso possiamo definirlo scuro.
Questo perché la qualità della risonanza, che possiamo mettere all’interno dell’intervallo [scuro <—> brillante], dipende interamente dalla grandezza della cassa di risonanza in cui il suono viene prodotto.

Questo è uno dei modi in cui possiamo definire il timbro di uno strumento musicale. Ma definire la voce umana come brillante OPPURE scura ci è d’aiuto?
Si tratta di un termine che possiamo utilizzare per aiutarci a rendere più maschile o più femminile la voce, evitando di vederla come un qualcosa di “bianco OPPURE nero”, ma più in una scala di grigi? Allora, forse non è il termine più immediato.
Possiamo usare una terminologia meno aulica ma più efficace: possiamo definire la risonanza della voce in base a quanto è grossa.

Prima di capire cosa significa tutto ciò, impareremo qual è la cassa di risonanza della voce umana.

Qual è la cassa di risonanza della voce umana?

E’ Il tratto vocale, ovvero l’area del nostro corpo che, dal basso verso l’alto, parte dalla laringe(dove troviamo le corde vocali) e che comprende poi cavità orale(cioè la bocca) e le cavità nasali.

Il tratto vocale umano

La grandezza “naturale” del tratto vocale, da bambini, è piuttosto simile indipendentemente dal sesso. Poi, con la pubertà, le voci delle persone AMAB(Assigned Male At Birth) diventeranno molto più grosse/scure rispetto a quelle delle persone AFAB(Assigned Female At Birth).
Questo perché il tratto vocale viene allargato a causa della presenza del testosterone nell’organismo, ormone che viene prodotto fisiologicamente in misura molto maggiore dalle persone AMAB rispetto alle persone AFAB.

Fortunatamente quest’area è molto elastica, e permette, con l’esercizio delle tecniche di femminilizzazione, di rimpicciolire l’area del tratto vocale e di ottenere una risonanza tipicamente femminile.

Per le persone AFAB che non assumono testosterone può essere più difficile ottenere una risonanza tipica maschile, perché il tratto vocale potrebbe essere troppo piccolo. Ma, se applicare le tecniche nel modo migliore non fosse sufficiente, la terapia ormonale mascolinizzante già da sola permette di ingrossare il tratto vocale e rendere perciò la voce più scura, nella maggioranza dei casi scura a sufficienza per essere percepita come maschile, e in quel caso le tecniche di mascolinizzazione aiutano a completare il percorso di mascolinizzazione della voce e di ottenere la voce desiderata.

Ora che abbiamo visto il lato anatomico della risonanza, capiamo perché possiamo anche parlare di “grossezza” della voce.

Voce più o meno grossa

Qui ascolterete due audio diversi che mostrano quanto una voce possa essere grossa o piccina. Iniziamo dal primo audio e vediamo se riconoscete la voce che sto imitando!

Sì, è la risata di Babbo Natale!
Soltanto ascoltando l’audio la vostra mente si sarà fatta delle idee sull’aspetto fisico della persona che stava parlando, probabilmente immaginando un uomo grande e grosso. In realtà sono io che sto applicando delle tecniche di mascolinizzazione!

E, adesso, cosa immaginate ascoltando quest’altro audio?

Adesso la voce non è più grande e grossa, ed è quella che ci si aspetta da una persona AFAB. Potremmo dire che è meno grossa(o più piccola) rispetto a quella di Babbo Natale.

Come detto prima, non vogliamo vedere le cose in bianco o nero. Alcune voci fem sono più grosse di altre voci fem, e alcune voci masc sono più piccole di altre voci masc. Vediamo allora cosa succede a rimpicciolire la mia voce, in quattro diversi livelli, nel seguente audio.

Ora, con un altro esercizio, sentirete come l’intervallo “voce grossa <—-> voce piccola” sia un continuum che, a un certo punto, cambia la percezione di come la voce possa essere maschile o femminile.

Un piccolo appunto: negli ultimi due audio l’altezza della mia voce non è cambiata, è cambiata solo la risonanza!

La risonanza, in estrema sintesi

La risonanza possiamo descriverla come la “dimensione”/”grossezza” della voce.
Una voce più grossa suonerà come maschile, una più piccola come più femminile.

E’ da distinguersi dalla frequenza della voce, cioè le note che stiamo emettendo con essa. Le stesse note possono essere emesse con una risonanza più grossa o più piccola.

Domande tipiche sulla risonanza

“Quindi se voglio avere una voce maschile devo sempre ‘fare il vocione’?”

Non esattamente.
Ciò che conta, se prendiamo in esame solo la risonanza, è che sia “abbastanza grossa” da essere percepita come maschile, o a un livello che si ritiene personalmente soddisfacente o almeno accettabile.
“Fare il vocione” potrebbe essere percepito dall’ascoltare come qualcosa di bizzarro, un artificio. Sentiamo adesso questo audio in cui passo da una voce esageratamente grossa a una meno grossa ma decisamente più naturale.

Tutto, come sempre, sta nel trovare il giusto equilibrio. E questo vale sia per le voci masc che per quelle fem.

“Ma dovrò parlare come una bambina se voglio avere una voce femminile? Non sarà bizzarro?”

Innanzitutto non occorre avere una voce estremamente piccina perché passi, altrimenti la stragrande maggioranza delle donne cis non passerebbe!

Proviamo a fare una distinzione fra voce piccina e voce infantile in questo audio:

La prima voce può funzionare, mentre la seconda, sebbene abbia una risonanza abbastanza simile alla prima, è molto, molto bizzarra. Avreste ragione a pensare che una persona adulta che parla così non verrebbe presa molto sul serio.

Ricordate: c’è differenza fra caratteristiche acustiche della voce e il modo in cui si parla!